A cura della D.ssa Flavia Melchiorre**, psicologa e psicoterapeuta, Centro di eccellenza di chirurgia bariatrica diretto dal Dott. Ugo Bardi, Casa di Cura Salus, Battipaglia (SA)
Le attese intorno a ciò che può cambiare grazie all’intervento di chirurgia bariatrica e alla relativa perdita di peso sono spesso enormi, ma finché restano circoscritte e concrete sono il motore della motivazione; il problema è quando diventano irrealistiche. Allora si crea una sorta di scissione tra la persona che si diventerà nel futuro, perdendo peso, e quella presente, attuale che sta per affrontare l’intervento chirurgico. Tutto ciò che di bello può succedere è proiettato nel futuro, non adesso, perché si potrà fare, dire e pensare cose totalmente diverse, quando si diventerà “quella” persona e anche gli altri si comporteranno in maniera diversa.
Quando le aspettative sono totalizzanti, perché ci si illude di cambiare totalmente la propria vita, il rischio di una caduta depressiva è molto alto perché non basta perdere peso per diventare un’altra persona, bisogna anche agire in maniera diversa e comportarsi diversamente, altrimenti le cose non cambieranno.
Nella fase pre intervento risulta fondamentale valutare in modo approfondito insieme all’intero team bariatrico, che cosa i pazienti si aspettino che cambi con la perdita di peso e riportare tali aspettative nel loro contesto di vita, perché non è certo la perdita di peso che cancella tutte le cose negative della propria vita. Infatti, se le loro aspettative non rispecchiano la realtà, il rischio, nel tempo, è quello di recuperare peso, di ingrassare nuovamente e di ricominciare a usare il cibo come compensazione e consolazione (alimentazione emozionale). Riempire un buco nello stomaco per tentare di riempire un buco nell’anima.
Oltre a quest’attesa così totalizzante del “cambio vita” possono emergere altre aspettative, spesso legate alle relazioni familiari, lavorative o amicali della persona con obesità. Ricordo di una paziente di circa 40 anni che aveva celato le sue aspettative irrealistiche nel pre intervento, ma che al follow up dei 6 mesi si sentiva molto scoraggiata perché non era riuscita a realizzarle, ma soprattutto pensava che perdendo peso gli altri la trattassero con più rispetto, cosa che non si era verificata.
Quando le aspettative si mantengono realistiche e il paziente ha il coraggio di cambiare, si rinasce davvero. La ricerca del miglioramento personale, una nuova fisionomia, la riconquista della motilità perduta effettivamente migliorano la sua salute e la sua qualità e prospettiva di vita, il suo stato d’animo e la sua coscienza di sé, favorendo un reinserimento completo e il riscatto sociale nelle dinamiche lavorative e personali.
**Dott.ssa Flavia Melchiorre
Psicologa, Psicoterapeuta, Mediatrice Familiare
Dopo la laurea in Psicologia alla Federico II ha frequentato la Scuola quadriennale di Specializzazione in Psicoterapia Relazionale, presso l’Istituto di Medicina e Psicologia Sistemica di Napoli (IMePS), dove, conseguito il titolo, è rimasta come membro dello staff dei docenti. Presso lo stesso Istituto ha conseguito il diploma di Mediatrice familiare.
Dal 2015 si occupa di obesità, ed è membro, come psicologo, dell’equipe multidisciplinare di chirurgia bariatrica presso il Centro d’eccellenza SICOB della Casa di Cura Salus di Battipaglia (SA), guidato dal Dott. Ugo Bardi. In questo contesto è impegnata a seguire i pazienti lungo tutto l’iter bariatrico, dalla preparazione per l’intervento ai follow up post operatori, passando per i gruppi di counselling e valutazione per la chirurgia plastica ricostruttiva. È membro della Sezione Soci Affini della Società Italiana di Chirurgia dell’Obesità (SICOB).
Presso la stessa struttura, la Casa di Cura Salus, segue a livello ambulatoriale i pazienti oncologici.
È membro del comitato di redazione della rivista dell’Ordine degli psicologi della Regione Campania.
Esercita la libera professione a Ercolano – Napoli.
Per maggiori informazioni: 3209098351 – flavia.melchiorre@libero.it – www.facebook.com/flaviamelchiorrepsicologa
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