Le apnee ostruttive notturne sono caratterizzate da episodi ripetuti di ostruzione delle vie aeree superiori di durata e frequenza variabile, che influiscono negativamente sull’approvvigionamento di ossigeno, che risulta discontinuo con il risultato di aumento del rischio, soprattutto cardiovascolare; gli specialisti ritengono che questo disturbo debba essere considerato un fattore di rischio, soprattutto per i diabetici. Secondo uno studio statunitense, presentato a Boston nei giorni scorsi al meeting annuale dell’Associated Professionel Sleep Societies, infatti, nelle persone con diabete di tipo 2 questo disturbo si presenta più frequentemente e la cattiva qualità del sonno che provoca si ripercuote sulla loro salute anche perché, e questa è la novità, induce in questi pazienti un intenso desiderio di carboidrati. I ricercatori americani, coordinati da Mahmood I. Siddique della UMDNJ-Robert Wood Johnson Medical School, hanno valutato il tipo di alimentazione e di sonno di un gruppo di 55 persone di circa 60 anni, la metà dei quali con diabete, constatando che oltre l’80% di quelli con diabete presentavano anche apnee notturne e che fra questi, rispetto a chi riposava senza disturbi del respiro, risultava doppia l’incidenza di quello che viene chiamato ‘carb craving’, l’impulso a mangiare quantità eccessive di carboidrati; ed è noto che gli zuccheri prodotti attraversi i carboidrati alterano la glicemia. Osserva Siddique: «Il nostro studio non individua certo una relazione causa-effetto fra apnee notturne e ‘carb craving’, ma l’influenza che la cattiva qualità del sonno può avere sugli equilibri ormonali che regolano l’appetito, già evidenziata in altre ricerche, potrebbe contribuire a spiegare i dati che abbiamo raccolto». Un’altra ricerca, questa britannica, condotta dall’endocrinologo Abd Tahrani dell’University of Birmingham, e pubblicata sull’ American Journal of Respiratory and Critical Care Medicine, ha invece rilevato un’associazione fra le apnee notturne e la neuropatia periferica, una patologia del sistema nervoso periferico, tipica delle persone con diabete, che coinvolge i nervi delle estremità degli arti, contribuendo alla sindrome del piede diabetico; il 60% dei 230 diabetici con neuropatia periferica considerati dallo studio, aveva il sonno disturbato da apnee notturne, contro il solo 27% di chi riposava tranquillamente, e tanto più frequenti erano le apnee, tanto più i sintomi della neuropatia sono risultati gravi. Spiega Tahrani: «Non conosciamo di preciso quali siano le motivazioni alla base di questa correlazione, ma l’infiammazione e lo stress ossidativo associato alla temporanea mancanza di ossigeno che si ha durante le apnee, potrebbero avere un ruolo nello sviluppo e nell’aggravarsi della neuropatia periferica, ma occorrono altri studi per saperne di più».
Fonte:
Mahmood Siddique, SLEEP 2012,
Associated Professional Sleep Societies 26TH Annual Meeting