“Mi chiamo Samuele, sono nato il 2 agosto 1997. Dopo tanti anni di obesità, di cui ho sofferto sin dall’infanzia – ad ottobre del 2018 sono letteralmente rinato! Il percorso che ho affrontato pre- e post-operatorio non è stato facile. È stato un percorso molto duro, complesso sia per tutto quello che ho dovuto fare ma soprattutto per il rapporto complesso con me stesso. Il peso maggiore è stato affrontare una serie di problematiche a livello mentale.
Tutto quello che è stato difficile alla fine è servito. Mi ha aiutato tanto il confronto continuo con me stesso e la mia famiglia che mi ha sempre sostenuto e mai lasciato solo”.
“L’obesità è un problema molto ricorrente, ci sono tante persone che ne soffrono e che ne hanno sempre sofferto. Io ho iniziato già da piccolino e ho subito purtroppo tanti episodi di bullismo. Sono situazioni molto frequenti che chi soffre di obesità subisce spesso se non tutti i giorni, a tutti i livelli e in tutti gli ambienti”.
“Non è facile, non è per niente facile, occorre essere molto forti per poter sopportare delle cose del genere, per poterci convivere ogni giorno”.
“Questo percorso mi ha dato l’opportunità – come parecchi descrivono – di una rinascita – perché effettivamente il giorno dell’intervento, io sono rinato, anche se inizialmente non lo sapevo, c’è voluto del tempo per rendermene conto”.
“I primi pensieri che mi hanno sfiorato la mente dopo l’operazione, sono stati “ma chi me l’ha fatto fare?”, “Perché?!”; alla fine anche soffrendo di una grave obesità avevo trovato un punto d’incontro con me stesso non facendomi mancare nulla sia a livello sentimentale che a livello di amicizie o di vita professionale. Con il passare del tempo ho iniziato a scoprire tante cose di me stesso che non sapevo di avere, tante qualità, ho finalmente conosciuto chi è Samuele. Prima conoscevo soltanto un involucro, un qualcosa che lo proteggeva ma che era anche motivo della sua sofferenza e che si era fortificato nel corso degli anni”.
“Da questo momento, il percorso ha cominciato a essere in discesa anche se con ostacoli non facili da superare ma sono ostacoli che chi intraprende un percorso come il nostro deve imparare a superare. Non è tollerato l’aggiramento di questi ostacoli perché altrimenti si rischia di perdersi e non ritrovarsi più”.
“Dopo il giorno dell’operazione, una volta tornato a casa, la negatività aveva preso il sopravvento, ho passato anche il primo mese /mese e mezzo isolato in casa perché non mi andava di relazionarmi con gli altri, non vedevo i risultati di tanta sofferenza, pensavo che l’intervento fosse come una bacchetta magica: “uscirò dalla sala operatoria, e sarò cambiato”; invece non è stato così … ci vuole moltissimo impegno e una famiglia che ti sostiene.
“Con il passare del tempo sono arrivati tanti risultati soddisfacenti. Ho iniziato a vedermi con occhi diversi, a essere soddisfatto di quello che sono. Dopo più di un anno dall’intervento, io oggi mi sento felice, mi sento soltanto felice, non ci sono altre parole per descrivere una sensazione del genere. Dà tanto”.
“L’ambiente familiare è stato fondamentale per il mio percorso.
Prima di me l’ha intrapreso mia mamma, e dopo di me, mia sorella Alessia. Ci siamo sin da subito dati una mano a vicenda. Io posso dire che mia mamma per me è stata fondamentale in questo percorso perché mi ha sempre dato la forza per continuare, la voglia di fare. In qualche momento difficile, in cui arrivi a dire “Ok, basta, ci ho provato, abbandono tutto, non ce la faccio più” lei era sempre lì a darmi conforto, a sostenermi, a trasmettermi la forza necessaria per andare avanti”.
“Tutti e tre abbiamo subito episodi di bullismo, occorre essere molto molto forti; anche soffrendo di obesità patologica, ho trovato la forza necessaria per dire basta. Un bel giorno le cose cambiarono, io mi dissi: da oggi cambia la musica; ho imparato a rispettare prima di tutto me stesso ma soprattutto a farmi rispettare. Sinceramente io penso che una persona non debba essere giudicata dal suo aspetto fisico, dal suo peso o da qualsiasi altra motivazione. Ognuno di noi è fatto a modo suo e va rispettato, apprezzato per quello che è. Non ci sono scuse su questo. Penso sia una cosa totalmente inaccettabile il sfruttare una problematica o – possiamo anche chiamarlo un difetto – di un’altra persona per poter causare del male o provocare spesso un dolore permanente o dei vuoti incolmabili in una persona. Bisogna innanzitutto avere rispetto verso le altre persone perché noi vediamo – al primo impatto – soltanto la parte esteriore dopodiché tutto quello che loro hanno dentro, tutte le lotte che loro affrontano ogni giorno, noi non le sappiamo”.
“Diciamo che in casa mia siamo stati fortissimi, ci siamo sempre dati una mano uno con l’altro … come ho detto mia mamma mi ha aiutato tanto; a nostra volta, io e mia mamma abbiamo aiutato mia sorella Alessia – che è più giovane di me a intraprendere lo stesso percorso. Ecco posso dire che lei è stata davvero eccellente in tutto e di questo ne sono veramente orgoglioso; perché grazie alle due esperienze passate alle spalle, tutti i problemi, le difficoltà evitabili, superflue abbiamo sempre cercato di evitarle, di non farla inciampare in piccoli ostacoli mantenendo sempre un distacco nel senso che comunque doveva essere Lei in modo autonomo a intraprendere il suo percorso individuale. Noi siamo stati dei punti di riferimento, delle linee-guida, abbiamo sempre consigliato ma volutamente non siamo mai intervenuti perché comunque anche mia sorella ha dovuto sbagliare in qualcosa per poter capire effettivamente cosa vuol dire tutto questo percorso e conquistare una più solida consapevolezza. Attualmente di noi tre, Lei è quella che ha avuto i risultati migliori. Lei ha ricevuto secondo me un dono, perché il suo cambiamento è stato radicale, sia fisicamente ma – soprattutto – mentalmente”.
“Io – è brutto dire questa cosa – però ho solo un vago ricordo di mia sorella mentre soffriva di obesità perché comunque era una ragazza molto chiusa, faceva fatica a relazionarsi con gli altri, addirittura con noi dentro casa. Le cose, oggi, sono molto cambiate: mia sorella adesso è solare, sorride….. è cambiata totalmente e io di questa cosa ne sono strafelice. Ne sono strafelice perché vedo una persona nettamente diversa, una ragazza che finalmente ha acquisito sicurezza di se stessa; una persona che prima aveva questi problemi comuni: “non so cosa mettermi, no ma questo non mi va, non mi piaccio, sono brutta …” adesso vederla passare ore e ore davanti allo specchio a prepararsi…. Sono cose che mi appagano. Io spesso e volentieri ho passato parecchio tempo solo a guardarla mentre lei si preparava o semplicemente si truccava, solo per il piacere di farlo, perché diciamo che i brutti ricordi sono molto difficili da dimenticare, sono quelli che ti affiorano spesso e vedere tutto questo cambiamento – sia da parte sua che da parte di mia mamma è stato bellissimo. E’ stato bellissimo per me e anche queste cose mi hanno dato sicurezza.
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