Cardiolates: l’evoluzione dinamica del pilates

Il lavoro aerobico, che fa bene al cuore, si aggiunge ai principi di allineamento posturale del pilates, una forma di ginnastica che ormai da anni si è diffusa nel mondo, in una nuova disciplina che si chiama Cardiolates e consente di bruciare anche i depositi adiposi.

Arriva dagli Stati Uniti e si pratica su un ‘rebound’, un tappeto elastico su cui si salta e si eseguono esercizi vari, in piedi, seduti o sdraiati; Cardiolates, fra gli altri vantaggi, offre quello di evitare traumi alla schiena e ad altre articolazioni come ginocchia e caviglie, ed è il completamento aerobico del programma di pilates.

Il pilates, se praticato con costanza, oltre a consentire di imparare a respirare correttamente, tonifica i muscoli ed è indicato per contrastare le patologie degenerative dell’apparato locomotore, correggendo l’assetto posturale e rafforzando la muscolatura.

Antonio La Torre, docente presso la Facoltà di Scienze Motorie dell’Università degli Studi di Milano, e allenatore del campione olimpico e campione mondiale Ivano Brugnetti, osserva: «Rimbalzare sul rebound esclude certe fasce d’età; infatti, padroneggiare il corpo in volo è un’abilità che si apprende fra i sei e gli 11 anni, e in seguito è necessaria un po’ di cautela.
Andrebbero sempre eseguiti degli esercizi preparatori dinamici o statici per sollecitare l’apparato vestibolare; bisogna cominciare con dei piccoli saltelli perché è fondamentale sentirsi sicuri, altrimenti con il rimbalzo si rischia di contrarre malamente la muscolatura. È importante il rigore metodologico, così come l’ordine degli esercizi e la personalizzazione del lavoro da svolgere sulla base del soggetto, che deve indossare un cardiofrequenzimetro».
Fonte
Redazione UVSM online

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