Diabete di tipo 2: la chirurgia bariatrica conferma la sua efficacia anche dopo 5 anni

Diabete di tipo 2: la chirurgia bariatrica conferma la sua efficacia anche dopo 5 anni

Sono stati pubblicati sulla rivista New England Journal of Medicine i risultati dello Studio STAMPEDE, durato 5 anni. La chirurgia bariatrica (chirurgia bariatrico-metabolica o metabolica) è risultata superiore alla terapia medica nel controllare la glicemia.

Il disegno dello studio

Lo studio STAMPEDE (Surgical Treatment and Medications Potentially Eradicate Diabetes Efficiently), pubblicato sulla rivista New England Journal of Medicine del 16 febbraio 2017, ha osservato per cinque anni 150 pazienti con diabete di tipo 2 e Indice di Massa Corporea (BMI) compreso tra 27 e 43 (sovrappeso, tutti gli stati dell’obesità: I, II, III). L’età media dei pazienti arruolati nello studio era di 49 ± 8 anni (66% femmine) con una emoglobina glicata di 9,2 ± 1,5% e un BMI medio di 37 ± 3,5. L’emoglobina glicata (HbA1c è un parametro di riferimento per il soggetto con diabete perché misura l’andamento della glicemia negli ultimi 3-4 mesi).
I soggetti erano trattati in modo casuale (at random) con la sola terapia medica con farmaci o con una terapia medica intensiva associata a un intervento di chirurgia bariatrica: bypass o sleeve gastrectomy.
L’obiettivo primario era raggiungere un livello di emoglobina glicata uguale o inferiore al 6% (livello normale) con o senza terapia antidiabetica.
I risultati dello studio sul controllo della glicemia

Dopo 5 anni di osservazione, solo il 2% dei soggetti in trattamento con farmaci ha raggiunto l’obiettivo prefissato del 6% di emoglobina glicata, contro il 29% di quelli sottoposti a by-pass gastrico e al 23% del gruppo sleeve-gastrectomy. Evidenti i benefici dell’intervento di bariatrica anche sul calo di peso, sulla riduzione dei trigliceridi e sull’aumento dell’HDL (colesterolo buono).

In generale, la riduzione media dei livelli di emoglobina glicata è risultata molto più significativa tra i soggetti sottoposti ad intervento bariatrico (- 2,1 punti percentuali) rispetto a quelli trattati con soli farmaci (-0,3 punti percentuali).

Al termine dello studio, l’impiego di insulina nei tre gruppi di pazienti è risultato ridotto, rispettivamente del 35%, del 34% e del 13%.

I risultati nell’immediato sono davvero incoraggianti, mancano – tuttavia – ulteriori studi, a lungo termine, che documentino la durata nel tempo degli effetti positivi della chirurgia bariatrico-metabolica sul controllo della glicemia di soggetti con diabesità (diabete + obesità).

I risultati sulla riduzione del peso e il profilo dei lipidi

A 5 anni, la riduzione del peso corporeo rispetto all’ammissione nello studio, era del 23% nei soggetti sottoposti a by-pass gastrico, del 19% in quelli operati con sleeve-gastrectomy e del il 5% nel gruppo trattato con sola terapia medica con farmaci; i livelli di trigliceridi nei tre gruppi sono risultati ridotti rispettivamente del 40%, del 29% e dell’8%; i livelli di colesterolo HDL (colesterolo buono) aumentavano rispettivamente del 32%, del 30% e del 7% nei tre gruppi.

Nell’arco del primo anno dall’intervento bariatrico tra i pazienti operati, si sono rese necessarie 4 revisioni chirurgiche.

I risultati sulla qualità della vita

Anche i parametri di qualità della vita hanno mostrato un netto miglioramento tra i pazienti sottoposti a chirurgia bariatrica, rispetto a quelli trattati con sola terapia con farmaci. Tali parametri sono stati valutati mediante protocollo RAND 36-Item Health Survey, per quanto riguarda gli aspetti del comportamento fisico, della salute globale del singolo soggetto, delle componenti ‘energia’ o ‘fatigue’ (stanchezza, spossatezza, facile affaticamento). L’unica eccezione è stato un netto peggioramento del benessere emotivo, manifestato dai soggetti sottoposti ad intervento di bypass-gastrico.

Le conclusioni degli autori

I dati del follow up a 5 anni, hanno concluso gli autori, dimostrano con chiarezza che tra i soggetti con diabete di tipo 2 e Indice di Massa Corporea (BMI) compreso tra 27 e 43, sottoposti a chirurgia bariatrica e a terapia farmacologica antidiabetica intensiva, l’intervento chirurgico in aggiunta al trattamento farmacologico è nettamente più efficace della sola terapia medica nel ridurre e in alcuni casi correggere del tutto l’iperglicemia. Questi risultati confermano quanto sottolineato nelle recentissime Linee Guida della Società Italiana di Chirurga Bariatrica (SICOB), ampiamente revisionate nel 2016, nelle quali si afferma che, pur rimanendo ancorata al paziente con obesità, la chirurgia bariatrica si è dimostrata efficace nel migliorare o risolvere alcune patologie correlate all’obesità, come il diabete di tipo 2, la sindrome delle apnee notturne e altre, portando a una radicale estensione delle indicazioni della chirurgia bariatrica anche in queste patologie, sempre considerando con attenzione le condizioni individuali del singolo paziente.

Fonti

"Poter vivere una vita normale... non una vita a metà"

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