Uno studio di revisione condotto da un team di ricercatori dell’University of California, San Francisco (Ucsf), su oltre 400mila (406.696) soggetti residenti in Europa, Stati Uniti e Australia, conferma la diffusione dell’esposizione alle lampade solari artificiali fra i giovani e anche fra i giovanissimi; inoltre, la ricerca dimostra una volta di più il legame fra l’abbronzatura artificiale e l’aumento del rischio di tumori alla pelle.
Il coordinatore della ricerca, Mackenzie Wehner, del Dipartimento di Dermatologia dell’ateneo californiano, spiega: «I nostri risultati indicano che l’esposizione all’abbronzatura artificiale è comune nei paesi occidentali, specialmente fra le persone giovani. È ora di aprire il dibattito sull’opportunità di ulteriori ricerche sulle possibili misure e strategie preventive da adottare per provare a ridurre sensibilmente i rischi di cancro alla pelle».
Per quantificare la portata del fenomeno, i ricercatori hanno condotto una revisione di tutti gli studi sull’incidenza dell’abitudine all’esposizione ai raggi ultravioletti artificiali, e ne hanno trovati 88 sul rapporto fra abbronzatura artificiale e rischio di tumori alla pelle.
Dalla metanalisi dei dati ottenuti, è risultato che oltre un adulto su tre (35,7%) almeno una volta nella vita si è esposto a una lampada solare, ma fra i giovani la percentuale varia dal 19,3% degli adolescenti al 55% degli studenti universitari; inoltre, nel solo anno precedente la ricerca, le percentuali erano rispettivamente del 14%, 18,3% e 43,1%.
La ricerca statunitense è stata pubblicata sulla rivista Jama Dermatology.
Fonte
Mackenzie R. Wehner, International Prevalence of Indoor Tanning. A Systematic Review and Meta-analysis. Jama Dermatol. Published online January 29, 2014