Yogurt magro, un aiuto nelle diete

Yogurt magro, un aiuto nelle diete
L’aumento di peso delle persone che consumano almeno tre porzioni di yogurt magro alla settimana è inferiore di oltre la metà rispetto a quello delle persone che di yogurt ne mangiano meno di una porzione (70 g anziché 160), secondo una ricerca della Tufts University di Boston.

 

La ricerca, su circa 3.500 soggetti che facevano parte del programma Framingham Hearth Study Offspring Cohort, è stata condotta osservando per un periodo di 13 anni le loro variazioni di peso e le abitudini alimentari.

Maria Grazia Carbonelli, direttore del Dipartimento Dietologia e Nutrizione dell’Azienda Ospedaliera San Camillo-Forlanini di Roma, osserva: «Questo studio conferma che lo yogurt può aiutare a mantenere un giusto peso, forse anche perché chi lo consuma tende a essere più attento all’alimentazione. Del resto, lo yogurt è un alimento sano, nutriente, adatto anche a chi ha problemi di intolleranza al lattosio. Però, il suo valore calorico cambia molto a seconda del tipo di latte da cui viene prodotto e dalle sostanze che vengono aggiunte; se, dunque, lo scopo è di controllare il peso, conviene orientarsi verso lo yogurt magro, eventualmente con l’aggiunta di frutta, verificandone però il contenuto di zuccheri: per evitare di introdurne troppi, è preferibile aggiungere personalmente la frutta fresca. Se invece lo scopo è di ‘spezzare’ la fame nelle diete ipocaloriche, conviene preferire lo yogurt a maggiore consistenza rispetto a quelli liquidi, che saziano di meno».

 

Sempre parlando di yogurt, il Nutrition Journal ha pubblicato on line uno studio dell’University of Missouri sulla possibilità che lo yogurt greco, più proteico degli altri, possa avere una maggiore capacità di saziare; per verificarlo, hanno somministrato come merenda pomeridiana a 32 giovani donne, a giorni alterni, uno yogurt normale (5 g di proteine in 160 g) e uno greco (14 g di proteine), con il risultato che sono risultate simili sia la sensazione di sazietà sia la quantità di calorie assunte nel pasto successivo.
Commenta Carbonelli: «In pratica, la differenza del contenuto proteico non sembra essere sufficiente per influire sulla sazietà e quindi, a parità di calorie, sarà il gusto il fattore determinante per la scelta».
L’International Journal of Obesity ha pubblicato on line lo studio.

 

 

Fonti

– H Wang et al – Longitudinal association between dairy consumption and changes of body weight and waist circumference: the Framingham Heart StudyInternational Journal of Obesity (20 May 2013)

– Laura C Ortinau et al – The effects of increased dietary protein yogurt snack in the afternoon on appetite control and eating initiation in healthy womenNutrition Journal 2013, 12:71 

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