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Quando facciamo esperienza di un evento registrandolo come “un successo” o come “un fallimento”, misuriamo la nostra performance sulla base di uno standard interiore, ma se i nostri standard sono troppo severi rischiamo di sentirci insoddisfatti di noi stessi.
Per avere una buona autostima è utile ridimensionare i propri obiettivi affinché essi diventino raggiungibili per noi.
L’importante è essere il più possibile obiettivi e non barare!
Alcuni suggerimenti
- Assegnare “selettivamente” importanza a quegli obiettivi che siamo in grado di raggiungere: non porsi obbiettivi troppo impegnativi, che difficilmente riusciremo a soddisfare, con un conseguente abbassamento dell’autostima e sensazione di avere fallito.
- Non attribuirsi tutta la colpa di un insuccesso, riconducendolo esclusivamente alla propria incapacità: non sempre la colpa dei nostri fallimenti è dovuta alla nostra incompetenza, ma possono essere intervenute varie cause esterne indipendenti da noi (per es: circostanze sfavorevoli, difficoltà oggettive, etc).
- Non valutarsi in maniera troppo rigida: se proprio dobbiamo ammettere un fallimento, non attribuirlo a cause stabili relative a se stessi (per es: “sono un incapace, uno stupido”), ma transitorie (per es: “non ero in forma, ero troppo stanco, non ero convinto fino in fondo”).
- Ridimensionare l’importanza degli insuccessi: non bisogna attribuire troppa importanza a un fallimento considerandolo come prova del proprio scarso valore. Questo non significa giustificarsi ma sapersi perdonare ed essere sempre pronti alla seconda occasione.
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