Lunedì 26 ottobre 2020, alle 23.15 su Rai3, al via quattro nuove puntate di “Fame d’Amore” con la giornalista Francesca Fialdini; un programma di Andrea Casadio scritto con Mariano Cirino e Stefania Colletta. La regia è di Andrea Casadio. Con il supporto di due team di esperti, viene raccontato il lungo e sofferto percorso a ostacoli, di alcuni ragazzi con obesità, anoressia o altri disturbi del comportamento alimentare per i quali il cibo, il corpo e l’amore sono gli strumenti fondamentali per la propria rinascita.
“In questa nuova serie di Fame d’Amore ci occuperemo dei disturbi del comportamento alimentare (DCA) classici, come vengono codificati dal DSM 5 (Diagnosis Standard Manual), il manuale universale per la diagnosi dei disturbi psichiatrici” dichiara Andrea Casadio, regista della docu-serie, seguitissima sin dall’inizio delle stagioni precedenti. “I disturbi del comportamento alimentare classici sono: l’anoressia, la bulimia e il disturbo da alimentazione incontrollata detto anche Binge Eating Disorder. Sono giovani curati a Villa Miralago, una comunità per la cura dei disturbi del comportamento alimentare il cui direttore sanitario era, fino a poco tempo fa, il dottor Leonardo Mendolicchio, psichiatra”.
“Ma saranno raccontate anche storie di giovani affetti da obesità – continua la d.ssa Emanuela Paone, psicologa/psicoterapeuta – alcuni dei quali si sottoporranno ad intervento di chirurgia bariatrica. Sono giovani in cura presso la UOC di Chirurgia Generale e Centro di Eccellenza IFSO SICOb di Chirurgia Bariatrica e Metabolica della “Sapienza” Università di Roma (Polo Pontino), responsabile il Prof. Gianfranco Silecchia, con sede presso l’ospedale ICOT di Latina.
Obesità e DAC condividono solo una radice comune
“Con Fame d’Amore vogliamo raccontare esattamente questo: i disturbi del comportamento alimentare e in molti casi l’obesità hanno una radice comune, ovvero un profondo malessere psicologico, non dimenticando mai che c’è una grande differenza tra i disturbi del comportamento alimentare, classicamente definiti, e l’obesità. Da un punto di vista clinico i DAC sono patologie psichiatriche gravi che portano in un certo numero di casi alla morte delle persone affette, per via dei possibili disturbi metabolici collegati e nei casi più estremi, la disperazione che caratterizza la sofferenza può condurre a suicidio” sottolinea il regista della docu-serie.
“Di contro l’obesità è una malattia grave, che tende a divenire cronica con il tempo, e in grado di mettere a rischio la salute dei pazienti riducendone l’aspettativa di vita, a causa delle gravi complicanze collegate con la malattia, come: l’ipertensione, il diabete tipo 2, problemi cardiovascolari, respiratori, articolari, ecc. Da ricordare che in Italia, l’obesità è stata ufficialmente riconosciuta una malattia cronica solo nel novembre 2019 e attende ancora di essere inserita nei LEA (Livelli Essenziali di Assistenza)” ribadisce Emanuela Paone.
“La volontà è quella di sottolineare che: la persona con obesità non è una persona debole e incapace di controllare l’alimentazione, evidenziando che le sofferenze e i traumi, più o meno gravi, che hanno caratterizzato la vita personale vengono leniti con il cibo che diventa rifugio, consolazione, conforto e nei casi più estremi una vera e propria dipendenza”.
Un rapporto difficile con il cibo e con il proprio corpo
“Tutti questi giovani, sia quelli che soffrono di disturbi del comportamento alimentare sia quelli che soffrono di obesità, hanno un rapporto alterato col cibo. Per chi soffre di anoressia o bulimia il cibo è in genere il nemico da combattere, quella cosa orrenda che ti fa ingrassare, mentre per chi soffre di obesità il cibo ha un valore prevalentemente consolatorio. Riempire un buco nello stomaco per tentare di riempire un buco nell’anima. L’alterazione oltre al cibo investe anche il corpo e l’immagine corporea, che oscilla tra la grande insoddisfazione, fino ad annullarlo, fino ad usarlo per tenere a distanza”.
“Infine, tanto l’anoressia quanto l’obesità spesso sono legate al mondo delle relazioni affettive e/o familiari, che spesso si rivelano incerte, prive di confini e di ruoli.
Non è casuale che le problematiche importanti con l’alimentazione si manifestano, in genere, nel corso dell’adolescenza, età in cui un giovane deve decidere cosa fare da grande, iniziando a distaccarsi dai genitori per entrare nella vita adulta” continua Emanuela Paone.
Insomma, Fame d’amore è una docu-serie che parla dei giovani e per raccontare quanto sia difficile decidere cosa fare da grandi.
“E poi soprattutto noi vogliamo togliere lo stigma che circonda queste malattie. Chi soffre di anoressia o bulimia non è un malato incurabile che soffrirà di quel disturbo per tutta la vita: dall’anoressia si può guarire. E un obeso non è un debole che sceglie di diventare grasso perché non riesce a controllarsi col cibo, ma è un malato che come tale va curato con tutti i mezzi e le risorse possibili” conclude Paone.
In questa nuova serie di fame d’amore racconteremo le storie di diversi giovani, ragazzi e ragazze, affetti da disturbo del comportamento alimentare o da obesità.
References
– Villa Miralago, Porto Ceresio (VA)
Centro per la cura dei disturbi del comportamento alimentare
http://www.villamiralago.it/
– Polo Ospedaliero Integrato Università La Sapienza-AUSL Latina-Icot
Unità Operativa Complessa di Chirurgia Generale
Bariatric Center of Excellence IFSO–EU
Centro di Eccellenca Chirurgia Bariatrica accreditato SICOB
Via F. Faggiana 1668, 04100 Latina
https://www.ausl.latina.it/gs-serviziospedalieri/gs-presidionord/gs-icot