Obesità: la competizione stimola a muoversi di più?

Obesità: la competizione stimola a muoversi di più?

La competizione è una “molla” vincente per aiutare chi è in eccesso di peso a praticare regolarmente un’attività fisica? È quanto emerge da uno studio americano pubblicato su JAMA Internal Medicine. Voi che cosa ne pensate?

 

Alcuni ricercatori della University of Pennsylvania di Philadelphia hanno chiesto a 602 persone adulte in sovrappeso o con obesità di indossare contapassi e di porsi degli obiettivi precisi per aumentare il numero di passi giornalieri. I partecipanti avevano in media 39 anni, per la maggior parte con obesità (Indice di Massa Corporea medio di 30). All’inizio dello studio, facevano circa 6.100-6.300 passi ogni giorno.

 

In una seconda fase dello studio, i partecipanti sono stati divisi at random in quattro gruppi:
– un gruppo di soggetti che ha solo contato i passi per 36 settimane;
– tre gruppi che hanno partecipato anche a competizioni con premi finali per 24 settimane. I tre gruppi avevano differenti incentivi sociali: riportare i progressi a familiari e amici (+33%); collaborare per guadagnare o perdere punti come squadra (+40%); competere per raggiungere il massimo livello di attività fisica (1500 passi o più).

Quando è iniziato l’esperimento, i ricercatori hanno chiesto a ogni partecipante di porsi degli obiettivi per aumentare il numero di passi quotidiani. Le persone potevano scegliere di aumentarli del 33%, 40%, 50% o almeno di 1.500 unità.

Alla fine dell’esperimento – durato 24 settimane – tutti i tre i gruppi che avevano partecipato alle competizioni hanno fatto registrare un numero di passi maggiore  (almeno 920 passi in più al giorno) rispetto al gruppo di controllo che aveva semplicemente tenuto traccia dei passi effettuati.

 

Gli Autori dello studio hanno concluso che la motivazione dei partecipanti alla maggiore pratica fisica fosse proprio la competizione e la possibilità di vincere un premio. Ciò ha incoraggiato a dare di più e a mantenere questa buona abitudine anche dopo l’esperimento (12 settimane senza alcuna competizione). L’incentivo ha fatto la differenza  ma anche porsi degli obiettivi progressivi e sostenibili è stato di aiuto.

 

Ciò che conta è l’allenamento

Quale insegnamento si può trarre? Se proprio non siete competitivi, potete sempre fissarvi dei piccoli obiettivi progressivi. Ciò che conta non è la quantità dell’esercizio ma l’allenamento regolare, anche in questo caso less is more, meglio poco ma spesso, anche tutti i giorni della settimana, in modo che la muscolatura si mantenga tonica e agile. Anche una buona camminata a passo sostenuto può essere una buona soluzione a basso costo, ed è anche divertente se si fa in compagnia.

Camminare, fare walking o fit-walking come lo chiamano adesso gli appassionati più sportivi è oggi un’attività che coinvolge sempre più persone anche in chi vive nelle grandi città. Camminare a passo sostenuto aiuta a stare bene, a tutelare la salute e anche a combattere condizioni in cui la salute sia già compromessa.

 

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References

– Anita Slomski, MA – Gaming Intervention Increased Physical Activity in Overweight Adults. JAMA 2019;322(20):1948

– Mitesh S Patel, Dylan S Small, Joseph D Harrison; et al – Effectiveness of Behaviorally Designed Gamification Interventions With Social Incentives for Increasing Physical Activity Among Overweight and Obese Adults Across the United States. The STEP UP Randomized Clinical TrialJAMA Intern Med 2019;179(12):1624-1632

 

 

 

 

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