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Intervento del dr. Calogero Mendola, Struttura Semplice, 1° Servizio di Anestesia, AOU Maggiore della Carità, Novara
Nel soggetto con obesità, è intuitivo come il grande accumulo di tessuto adiposo (grasso) sia a livello addominale ma anche a livello della gabbia toracica e del collo impedisca una normale respirazione, in particolare una normale escursione della gabbia toracica e quindi degli atti respiratori. La respirazione è più difficile fino a determinare dei veri e propri fenomeni di ostruzione respiratoria.
Si riscontrano frequentemente difficoltà a respirare (dispnea) anche dopo uno sforzo lieve, cianosi cutanea per scarsa ossigenazione del sangue. Questo a paziente sveglio. I problemi aumentano ulteriormente nelle fasi di addormentamento, nel sonno profondo, in cui a una normale, fisiologica riduzione dell’attività ventilatoria si associano degli ostacoli alle alte vie respiratorie con difficoltà negli scambi respiratori.
La riduzione di ossigeno peggiora quando la persona obesa si sdraia per l’effetto della compressione della massa adiposa addominale che comprime il diaframma. Sono frequenti le apnee notturne. Una patologia respiratoria tipica del paziente obeso è la sindrome da apnea ostruttiva durante il sonno (OSAS dall’inglese Obstructive Sleep Apnea Syndrome ) che è un comune disturbo caratterizzato da repentini episodi di ostruzione completa o parziale delle vie aeree superiori durante il sonno ed aumentato sforzo respiratorio.
Questi problemi, oltre a disturbare notevolmente la qualità del sonno della persona con obesità e di chi dorme con lei, aumenta anche i rischi di ipertensione, non solo arteriosa ma anche polmonare . Ciò significa che i vasi che irrorano il tessuto polmonare vanno incontro a un processo di alterazione, riducendo ulteriormente la possibilità di scambi ventilatori, provocando le già citate apnee.
Molti farmaci interferiscono con l’attività ventilatoria del paziente, riducendo ulteriormente la capacità del polmone di espandersi. È importante, quindi – già durante la fase preoperatoria, nella prima chiacchierata con l’anestesista, sottolineare al paziente l’importanza della fisioterapia respiratoria che verrà poi eseguita sia prima dell’intervento chirurgico sia dopo.
Nella nostra struttura di Novara, consegniamo al paziente un leaflet con una serie di semplici esercizi di fisioterapia respiratoria con la raccomandazione di cominciare ad impararli ed eseguirli già a casa, durante il periodo di preparazione all’intervento. Questo migliorerà la capacità di espandere la propria gabbia toracica e quindi dei polmoni e di incamerare aria in presenza di ostacoli provocati dalla massa di grasso.
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