XVI Congresso Nazionale SIMDO

Roma, 29-30-31 Marzo
Roma – NH Vittorio Veneto

Presidente del Congresso: Vincenzo Provenzano

SIMDO – SOCIETÀ ITALIANA METABOLISMO DIABETE OBESITÀ

Cari Amici,
La cura del diabete, dell’obesità e delle malattie metaboliche implica, sempre di più, un approccio che coinvolga e che includa discipline, professionalità e mentalità diverse e complementari.
Il vertiginoso ritmo di crescita della prevalenza del diabete, secondo soltanto all’incremento dei costi del diabete, rappresenta una seria minaccia alla sostenibilità del sistema ed una sda per tutti gli attori coinvolti nella cura della patologia: persone con diabete, operatori sanitari, decisori politici, aziende farmaceutiche e produttrici di devices tecnologici.
La risposta più adeguata per arontare le sde della diabetologia di oggi e di domani potrebbe essere fornita dall’applicazione degli strumenti del governo clinico e dalla declinazione del concetto di “chronic care model” alla realtà italiana, anche attraverso la creazione di una rete assistenziale che costituisce una sorta di rivoluzione copernicana in ambito diabetologico, mettendo al centro del sistema la persona con diabete e creando attorno ad essa tutte le risorse disponibili, sia ospedaliere che territoriali. Ciò implica, da parte della SIMDO, una completa apertura nei confronti di tutte le gure professionali coinvolte: diabetologi, internisti, medici di medicina generale, infermieri professionali, farmacisti, psicologi, dietisti, soltanto per citarne alcuni. Peraltro, l’incessante innovazione in tema di farmaci, devices e procedure, rende particolarmente arduo ed oneroso l’aggiornamento professionale degli operatori interessati alla cura del diabete. Per tale ragione, la SIMDO ha deciso di proporre il XVI Congresso Nazionale quale evento formativo centrato sui topics più rilevanti ed attuali in ambito diabetologico.
Il successo delle ultime edizioni del Congresso Nazionale SIMDO ci incoraggia nell’incrementare le tre caratteristiche che hanno contraddistinto l’evento negli ultimi anni: eccellenza scientica, intensità d’impegno di tutti i partecipanti e la volontà di collaborare in modo sempre più strutturato con le altre società scientifiche impegnate nella cura della
persona con diabete.